In
En l'an 2000 gli artisti francesi Jean-Marc Côté e Villemard
disegnarono a fine Ottocento quello che sarebbe accaduto nei nostri
anni. Molte utopie visionarie sono state effettivamente realizzate.
Altre, come le nozioni dei libri trasmesse direttamente nella testa
degli allievi, sono troppo avanti anche per noi
UTOPIE REALIZZATE – Con spirito utopico che li avvicina a scrittori come
George Orwell (
1984) e
H.G. Wells (
La macchina del tempo), nella serie di cromolitografie
En l’an 2000
i due tra il 1899 e il 1910 cercavano di disegnare il futuro vedendo
cosa sarebbe accaduto cento anni dopo. Ecco quindi emergere
città invase da velivoli monoposto invece che carrozze,
protorobot armati di scopa pulire i pavimenti sotto lo sguardo languido di una damina e
macchine automatiche che nutrono il pollame.
La visione agropastorale dell’automa posto al centro dell’aia mal si
concilia con l’orrore degli allevamenti industriali dei nostri anni ma
ci sono anche visioni meno drammatiche. Basta prendere
Correspondance Cinéma – Phono – Télégraphique (corrispondenza cine-fono-telegrafica) in cui
un uomo parla in una sorta di telefono con l’immagine di una donna proiettata su uno schermo. È la nonna della chat video, uno strumento hi-tech che utilizziamo quotidianamente tramite smartphone o computer.
UTOPIE SUPERATE – Scavando nel ricco archivio iconografico conservato alla
Biblioteca Nazionale di Francia,
appaiono anche visioni ormai superate, che continuano questo scambio
temporale tra passato e futuro, facendo apparire molto vecchio ciò che
sembrava utopico. Esemplare è il
treno elettrico Parigi-Pechino (
Le train électrique Paris Pékin)
con le sue ruote oblique. Per i due illustratori era roba dell’altro
mondo, mentre per noi è un ricordo lontano: l’aereo ci ha permesso di
coprire queste enormi distanze con maggiore comodità già da qualche
decennio. Eppure la maggior parte delle invenzioni rimangono ancora un
sogno anche per noi. Come la
tramoggia che tritura libri e ne trasferisce le nozioni direttamente nella testa degli allievi tramite delle cuffie. Un utopia per tutti gli studenti, un incubo per gli insegnati.